Idillio moderno in tre atti
Libretto di Francesco Maria Piave
Musica di Giuseppe Verdi
personaggi e interpreti principali
- Rigoletto Leonardo Lopez Linares
- Gilda Claudia Nicole Calabrese
- Il Duca di Mantova Michael Alfonsi
- Maddalena Annunziata Vestri
Orchestra Sinfonica Abruzzese
Maestro concertatore e direttore d’orchestra
JACOPO SIPARI DI PESCASSEROLI
Regia
ALESSANDRO IDONEA
Coro del Teatro Marrucino di Chieti
Direttore del coro Christian Starinieri
Scene
Opera 2001 - Alicante, Spagna
Costumi
Sartoria Teatrale Pipi
ARGOMENTO DELL’OPERA
Atto primo
La vicenda è ambientata a Mantova, nel XVI secolo.
Il duca di Mantova ha organizzato una festa nel suo palazzo e Rigoletto è il suo deforme e pungente buffone di corte. Egli ha una figlia, Gilda, la cui esistenza tenta di mantenere segreta ai cortigiani, molti dei quali intendono vendicarsi di lui per le sue beffe feroci. Al culmine della festa irrompe il conte di Monterone che rimprovera aspramente il duca per aver sedotto la sua giovane figlia e lo maledice insieme a Rigoletto, che si era fatto beffa di lui.
Gilda, proprio in quei giorni, si invaghisce, credendolo un povero studente, del frivolo e superficiale duca di Mantova, introdottosi furtivamente nella sua casa per farle una corte appassionata.
Giungono i cortigiani, intenzionati a portar via al buffone colei che credono essere la sua amante. Essi coinvolgono lo stesso Rigoletto, al quale fanno credere con un inganno che stiano tramando il rapimento della contessa di Ceprano.
Troppo tardi Rigoletto si scopre vittima di una crudele beffa: i cortigiani hanno rapito proprio Gilda, sua figlia. La maledizione di Monterone sta per avverarsi.
Atto secondo
Gilda è chiusa negli appartamenti del duca; Rigoletto intanto finge di scherzare, covando vendetta. Quando Gilda, finalmente, irrompe in scena e gli racconta di essere stata sedotta, il buffone, pazzo di dolore, giura di vendicarsi, meditando di usare i servigi del sicario Sparafucile.
Gilda tenta inutilmente di placare l’odio del padre.
Atto terzo
Rigoletto assolda Sparafucile per uccidere il duca in una locanda, servendosi della bellezza e della sensualità di sua sorella, la giovane Maddalena. La donna adesca la vittima, ma ella stessa ne rimane affascinata. Convince così il fratello Sparafucile ad uccidere al posto del duca la prima persona che entrerà nella loro locanda, per consegnare poi il cadavere a Rigoletto. Gilda, non vista, ascolta questa conversazione e decide di sacrificarsi per il duca: si veste in abiti maschili e si presenta alla locanda.
A mezzanotte Rigoletto riceve il sacco, ma al suo interno non trova il cadavere del duca, bensì scopre sua figlia morente, che in un ultimo anelito gli chiede perdono e muore tra le sue braccia. Il buffone, disperato, si rende conto che la maledizione di Monterone si è avverata.